BERTONI FERDINANDO, nativo di Venezia, maestro di cappella di s. Marco.
Io ebbi il bene di conversare con questo virtuoso filarmonico appunto in Venezia nella state del 1801. Riconobbi in lui un degno allievo del dottissimo P. Martini. Egli cercò mai sempre di aumentare le sue cognizioni in tutto ciò, che riguarda l'erudizione e la teoria della bell'Arte; e nella sua avanzata età d'anni 74, in cui io lo ritrovai, si occupava pur anco con piacere nella lettura di varj scritti teorici di Musica e nel ragionare intorno ai medesimi.
L'Opera intitolata: l'Orfeo, che compose in Venezia sua patria pel 1776, fu quella che gli aprì la via della Fortuna, e che lo condusse a scrivere per i principali teatri d'Italia e d'Inghilterra. Le sue numerose composizioni si distinguono tanto per la nobiltà dello stile, che per la grande purità dell'armonia.
Non istarò io qui a parlare di tante messe, vespri ed altri pezzi, ch'egli ha composto per la cappella, ed i quali ogni volta che si eseguiscono producono la più viva sensazione; ma solo dirò che per il teatrale la sua Armida è un'Opera assai stimata da tutti gl'intelligenti, e molto raccomandata agli studiosi.
BIANCHI ADAMO, nativo di Bergamo, uno de' primi tenori dell'insigne Basilica di santa Maria Maggiore nella suddetta città.
Egli non solo è peritissimo cantante, ma eziandio grande intelligente della bell'Arte. Questo virtuoso filarmonico, che io ho conosciuto personalmente, deve stimarsi moltissimo per la sua intonazione, per l'ottimo portamento di voce e per la sua grande espressione.
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