Egli ebbe dalla natura il dono di una bellissima voce, ed ebbe pur anco il dono della sorte di essere istrutto nel bel canto dall'eccellente maestro Porpora. Giunto a sviluppare tutte le risorse del suo talento e della sua voce in una maniera di canto il più puro ed espressivo, si fece intendere in varie province con molto onore e profitto; quindi fu accolto alla Real Corte di Berlino in qualità di virtuoso di Camera ed ivi morì nel 1783.
INSANGUINE GIACOMO detto Monopoli, nativo del Regno di Napoli, maestro e direttore del Conservatorio di s. Onofrio.
Questo virtuoso filarmonico si è grandemente distinto nel genere ecclesiastico con varie messe, salmi ed inni. Nel genere teatrale poi nel corso di circa dodici anni, cioè dopo il 1770 sino al 1782, scrisse molte Opere serie e buffe, fra le quali ebbero il più felice successo quelle di Calipso, Medonte, Didone, Adriano in Siria, Arianna e Teseo ecc.
JOMELLI NICCOLÒ, nativo d'Aversa nel Regno di Napoli, fu diretto per lo studio musicale dai più grandi maestri napoletani de' suoi tempi Leo e Feo. Nella congiuntura che si recò a Bologna a porre sulle scene di quel teatro una sua nuova Opera in musica intitolata: Ezio, fece conoscenza col celebre P. Martini ed approfittò ancora di alcune musicali istruzioni di questo grande contrappuntista.
Essendo chiamato a Vienna nel 1749 per mettere in musica la Didone e l'Achille in Sciro ebbe la bella sorte di trattenersi per ben diciotto mesi col gran Poeta Metastasio, e fu da esso talmente illuminato intorno alla maniera di ben unire la musica all'espressione della poesia, che in breve tempo si trovò a portata di far risplendere in qualunque variata situazione del dramma una melodia assai più significante di quella che dopo il Pergolesi era stato in uso.
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