Restituito quindi in Italia venne eletto per maestro del Conservatorio l'Ospedale della Pietà in Venezia; e dopo alcuni anni, cioè nel 1779, ottenne la rinomatissima cappella del duomo di Milano. La messa a otto voci reali che egli compose, e ch'io stesso intesi nella circostanza di questo concorso, fece conoscere il suo profondo sapere nel genere ecclesiastico. Scrisse in Milano, oltre una quantità considerabile di eccellenti pezzi per uso della suddetta cappella, varie messe superbamente concertate per commissione dell’allora Duca Serbelloni, le quali furono eseguite con numerosissimi professori in diverse circostanze; e tre fra le altre nella chiesa de' Cappucini l'anno 1781 per la beatificazione di tre religiosi del loro ordine. Nel 1785 fu dimandato alla Corte di Russia con un ricco appuntamento per tre anni. Le sue eccellenti composizioni, che ivi in ciascun genere produsse, piacquero talmente alla gran protettrice della bell'Arte l'Imperatrice Caterina II, che ben tosto lo ricolmò de' più grandi onori e donativi, e finalmente lo nominò direttore d'un nuovo Conservatorio di Musica con un aumento di onorario assai considerabile, oltre un magnifico alloggio ed altre generose ricompense.
Le sue opere teatrali serie e buffe prodotte in Italia, in Russia ed in Germania sono ben più di trenta: fra esse vanno distinte il Giulio Sabino, la Didone, il Medonte, la Calzolaja di Strasburgo, i Finti Eredi ed altre ancora, le quali in oggi eziandio vengono frequentemente ripetute ne' principali teatri d'Europa.
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