Ma torniamo a' suoi talenti musici. L'autorità pubblica, che nelle grandi occasioni sa valutare gli uomini, destinò il Vissei a cantare nel gran concerto dedicato nel Palazzo Brignole a S. M. l'Imperatrice Giuseppina; e giunto in Genova S. M. I. R. l’Imperatore Napoleone fu parimente destinato il Vissei a cantare in presenza del Sovrano in ogni concerto un'aria e due duetti in concorrenza colla sig. Balzamini accompagnato dal celebre sig. Rolla, ed altri valenti professori invitati a tal uopo dal pubblico.
Non pago del solo rango d'attore aspirò anche con buon successo a quello di maestro, ed ha scritto l'interessante libretto, che ha per titolo Emilia e Franval, di cui ha diretti e composti i punti più interessanti di musica, che eseguì in un teatro suo particolare, in cui fu anche il primo attore. Scrisse inoltre la cantata di Piramo e Tisbe, di cui ebbe il più lusinghiero rapporto dal rinomatissimo Babbini; e temendo forse di non trovare sempre poesia adattata alla sua maniera di comporre in musica, compose in poesia la Farsa intitolata: le Nozze d'Alberto.
Per dare un'idea più chiara del merito di questo distinto personaggio, giova riferire quanto gli scrisse l'Abate Serra professore nell'Accademia di Genova, assai noto pei suoi talenti poetici e scientifici, quando gli rimise la suddetta Farsa sulle Nozze d'Alberto. „Amico, così gli scrive, tu mi conosci, e sai che l'adulazione non è il mio difetto. Ho letto il tuo libro, e lo trovo benissimo immaginato e pieno di que' sali che si richiedono in simili Componimenti.
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