Ma se una siffatta teoria può esser utile ancora per ragionare in astratto intorno a questa vasta scienza; tutti però i moderni più eccellenti artisti convengono, che nulla essa influisca, nè possa influire alla pratica costante delle nostre regole di musica. Una teoria adunque, che alla odierna musicale esecuzione s'aspetta, non può essere a mio credere, che quella la quale spieghi con chiarezza, facilità ed intelligenza quelle cose tutte che gli esecutori medesimi debbono appunto praticare; e principalmente i diversi suoni del nostro musicale sistema per la loro più minuta divisione pratica, per le loro proprie alterazioni, rivoltamenti ecc; siccome pure ciascun tuono nella sua propria serie, natura e qualità; e tant'altre cose in somma, di cui la vera conoscenza unita alla buona pratica è quella propriamente che in oggi costituisce il valente esecutore di musica, come a suo luogo si dimostrerà.
Io per altro so bene che questa più chiara teoria non s'ignora già da alcuni dotti ed eruditi maestri, i quali hanno saputo ricavarla dalla più eccellente ed inveterata pratica con una giusta ed attenta speculazione sopra la medesima. Ma siccome a tutti non è concessa la bella sorte di avere un buon maestro; ed altronde, per quanto io sappia, non essendo sino ad ora a niuno venuto in mente di esporre questa teoria medesima a comune vantaggio, ho creduto così di far cosa grata agli amatori dell’arte coll'indicarla minutamente nella presente opera, la quale appunto per loro reale e più sicuro profitto vado ora a rendere di pubblico diritto.
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