Chè se in alcuni musicali principj proposti da qualsivoglia maestro non si trovano le suddette cose espresse a parte a parte cogli opportuni esempi in nota, ed accompagnate ognora dalle opportune spiegazioni all'uopo, la cosa è chiara, che tali proposti principj non possono essere del giusto desiderato valore.
Nello spiegare in pratica i buoni principj della bell'Arte, deve poi il maestro guardarsi bene di non presentare a' suoi allievi molte cose tutte ad un tratto; ma bensì una ad una, cominciando mai sempre da ciò che serve a facilitare la cognizione di quelle regole che di mano in mano si debbono insegnare. Fa d'uopo riflettere che i primi elementi d'un'arte non sono mai abbastanza specificati; ma che nelle dimostrazioni bisogna adattarsi ognora alla propria capacità degli scolari, e principalmente quando essi sono di tenera età; poichè ne' ragazzi, per esempio di sei o sette anni, non si possono in generale supporre quelle cognizioni fisiche e morali che più facilmente si scorgono ne' giovanetti di quindici o sedici anni. Il perito maestro in somma deve mai sempre misurar le forze de' suoi scolari e distinguere soprattutto sul bel principio quanto più conviene a ciascuno di essi in particolare.
CAPO III.
Metodo Teorico per ben insegnare e ben apprendere qualsivoglia parte di Musica.
Il Metodo Teorico, che qui espongo, utile a mio credere per chi insegna, non meno che per chi apprende la bell'arte musicale, egli è quello stesso che già ho indicato in una parte della mia Dissertazione presentata nell'anno 1810 alla Società Italiana di Scienze, Lettere ed Arti65, e che ora qui fedelmente trascrivo per mettere in un punto di vista favorevole a ciascun amatore della bell'Arte tutte quelle teoriche cognizioni che riguardano una ben intesa e ragionata esecuzione di qualsivoglia parte di musica.
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