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      Quantunque però i due tuoni A la mi re diesis minore ed A la fa minore, come si disse, non s'impieghino pei tuoni principali; siccome questi nulla di meno possono ritrovarsi in una frase pel giro della modulazione; così dei medesimi è ben giusto avere una piena cognizione.
      Le suddette teorie sono indispensabili onde progredire nel primo musicale esercizio con ragione e fondamento. Se queste s'imprimeranno bene nell'animo dello scolaro, ed a tempo e luogo nella propria musicale esecuzione, gli si faranno rimarcare dal perito maestro intorno alle medesime le giuste convenienze; esso ad ogni lezione diverrà più illuminato sì nella teoria, che nella pratica dell'arte. A simile scopo ottima cosa sarà quella di fargli eseguire frequentemente alcuni preludj in tutti gl'indicati tuoni maggiori e minori del musicale sistema: ma più di tutto gli gioverà, se il maestro lo eserciterà nelle suddette teorie per via di replicate interrogazioni; e per esempio colle seguenti dimande (alle quali lo scolaro sarà tenuto dare le opportune risposte in conformità di quanto di sopra si è dimostrato). In che consiste il fondamento del nostro sistema musicale? Come si forma la scala naturale e diatonica? Perchè questa scala si chiama naturale e diatonica? Come si forma la scala cromatica? Perchè si chiama scala cromatica? Dove si trovano i due semituoni dell’ottava nella scala naturale? Da che si distingue nella pratica il semituono minore dal semituono maggiore? In qual maniera si può formare un semituono sì maggiore, che minore?


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Nuova teoria di musica ricavata dall'odierna pratica
ossia Metodo sicuro e facile in pratica per ben apprendere la musica
di Carlo Gervasoni
Stamperia Blanchon Parma
1812 pagine 345