Riguardo alle consonanze, basterà indicargliele nel loro ordine diretto, non che in tutti i rivoltamenti possibili dei due accordi perfetti; ma per le dissonanze si richiede una più minuta distinzione per quelle che sono essenziali, e che hanno una parte reale nella costituzione dell'accordo, non che per quelle che sono accidentali, e che occupano il luogo delle consonanze; la maniera con cui le stesse si debbano preparare e salvare, ed ogni loro uso ecc. Anche per una più estesa cognizione delle diverse cadenze, si dovranno queste far eseguire allo scolaro in tutti i tuoni maggiori e minori. Ad un tale rapporto inoltre gioverà indicargli come per via d'una successione di accordi dissonanti si possa schivare una data cadenza; e quali accordi d'ordinario s'impiegano per prolungare e costruire la cadenza composta, ossia cadenza finale ecc. Finalmente per la pratica delle varie modulazioni si dovrà dal bravo maestro ragionar di proposito sopra di ciascheduna in particolare, e far conoscere allo scolare quelle che sono di prima necessità per la tessitura d'un pezzo, nonché quelle che nel medesimo si possono introdurre onde variar l'espressione. Soprattutto gli farà conoscere ben chiaramente quelle buone proporzioni che le modulazioni medesime debbono avere nel corso d'un pezzo; le quali proporzioni appunto non ci permettono di fermarci troppo lungo tempo in que' tuoni che sono più lontani dal tuono principale, e piuttosto ci obbligano a trattenerci più liberamente in quelli che hanno maggiore analogia col tuono principale, e che dello stesso più facilmente ci conservano l'idea.
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