Senza di questo buon Gusto in fatti qualunque pezzo di musica riesce insipido e nojoso: anzi da esso solo si è, che generalmente si distingue il grande dal mediocre compositore. Un’adeguata spiegazione adunque di ciò che lo riguarda, qual copia non apporterà di vantaggi agli studiosi della bell’Arte? Di tanto infatti ben prima d’ora persuasa la Società Italiana di Scienze, Lettere ed Arti propose appunto nella prima parte del suo Programma musicale pubblicato nell’anno 1810, di determinare il Gusto attuale della Musica in Italia85. In siffatto Gusto però, oltre alla sua propria definizione, fa d’uopo altresì di considerare i mezzi più efficaci per acquistarlo, non meno che per conservarlo. Ma prima di esporre questi mezzi, io mi credo in dovere di trascrivere quello che intorno al moderno Gusto della Musica Italiana già ho esposto nella mia dissertazione presentata alla suddetta Società; mentre, per quanto io sappia, un tal Gusto non è stato sin’ora da altri definito.
Moderno Gusto della Musica Italiana.
Dicesi generalmente ai giorni nostri Musica di gusto quella che oltre ad una certa particolare disposizione delle regole armoniche, rinchiude in sè grande fecondità di melodie ed una cotal novità di espressione; di modo che il tutto dell'armonia a tanta varietà congiunto si riconosce mai sempre capace di produrre una mirabile sorpresa all'udito, sia pure questa musica semplice od imitativa, vocale od istrumentale, seria o buffa, allegra o mesta, da chiesa o da teatro o da camera ecc.
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