In due maniere però si ha a considerare questo Gusto musicale; cioè come semplice Gusto corrente del secolo, e come vero buon Gusto dell'arte. Il primo s’attacca più frequentemente a certe maniere di procedere nell'armonia e nella melodia con alcuni passaggi ed ornamenti, che di tempo in tempo in varie guise s'introducono nella composizione e nella maniera di rendere l'esecuzione, onde appunto, e solamente riuscire di genio, anzichè di giusto metro e regola: il secondo non ha per oggetto, dietro al suo raffinamento86, che una giusta e ben intesa proporzione nel giro di una più elegante armonia ed una tale chiarezza e verità di espressione nelle melodie, non che la più propria convenienza di queste co' soggetti che sono destinate ad esprimere; per cui il risultato apporta e sorpresa all'udito e vero diletto all'anima. Le novità che generalmente s'introducono nel Gusto corrente del secolo, non vengono perciò ammesse dal vero buon Gusto dell'arte, che limitatamente, ed in que' casi soltanto in cui sono riconosciute utili ed efficaci a far risplendere vie più la forza e la verità della data espressione. La musica che più asseconda il Gusto corrente del secolo, molte volte non ha che il pregio della novità, brilla per un istante, e poi svanisce; ma quella del vero buon Gusto dell'arte ha una bellezza permanente, una luce in sè stessa, che risplende ovunque, e per cui piace e piacerà generalmente in ogni tempo ed in ogni luogo87, a differenza di quella musica composta in que' tempi in cui tutte le buone regole dell'arte non erano abbastanza note ed il vero buon gusto non ancora perfezionato.
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