Si pratica inoltre di segnare le parole del dato arbitrario tratto di canto in tutte le parti di accompagnamento, affinchè siano pronte ancor esse a seguire col cantore ogni opportuna mutazione. Al momento che si compie uno de' suddetti tratti di arbitrio, e che perciò si rientra nel canto misurato, si avvertono poi tutti gli esecutori colla parola a tempo.
Nel recitativo tutto il buon Gusto riguarda piuttosto l'esecutore nella maniera di renderlo, che il compositore nello scriverlo. Per questo in fatti d'altro in generale non si curano i compositori, che di regolare l'elevazione e l'abbassamento della voce giusta l'aumento, o la diminuzione del dato sentimento, e d'indicare le opportune mutazioni di tuono a misura delle diverse espressioni del sentimento stesso: ma il valente esecutore tutto in esso contraddistingue il vero buon Gusto colle più sensibili inflessioni dell'umana voce, e col rendere eziandio sempre più sensibile l'articolazione delle parole giusta la natura della vera musicale declamazione, e con una certa piacevole ed insinuante espressione, per cui sembra veramente, che ci parli allo spirito ed al cuore.
Il vero buon Gusto poi della moderna musica del ballo teatrale non ha altro oggetto, che quello in fuori di una verace imitazione, la quale per tal maniera tutti esprima que' varj sentimenti che dal solo gesto ci vengono indicati, e tutte quelle immagini ci dipinga, che a commoverci sono capaci a forza di effetti morali, secondo la circostanza della data azione.
| |
Gusto Gusto Gusto
|