Tanto però non si ottiene, che col più giudizioso impiego di una certa armonia, la quale fedelmente segna le varie mutazioni; non che coll'uso di que' particolari strumenti, che per loro natura sono veramente opportuni ad esprimere con più precisione e chiarezza le melodiose cantilene analoghe alle proposte immagini; che è appunto tutto ciò che contraddistingue il vero buon Gusto d'una tal sorta di musica imitativa.
Volgasi ora lo sguardo alla musica ecclesiastica; onde in questa pur anco distinguere il moderno Gusto. Del modo, che oggi generalmente si pratica, troviamo che tutto il suo più decantato Gusto, segnatamente nello stile concertato, è ben poco dissimile da quello della musica teatrale. Diffatto la corruzione del Gusto in quasi tutti i nostri uditori, avvezzi ormai a non applaudire anche nel santuario, che la musica la più tenera, la più lusinghevole, la più uniforme in somma al gusto teatrale, ha sedotto il maggior numero di que' nostri maestri di cappella, che più ambiscono e cercano solo di aggradire al volgo colle loro composizioni; e perciò, trascurando il vero buon Gusto, hanno confuso, con grave scandalo e vergogna della Religione, il gusto della musica sacra con quello della profana. Egli è vero che il Gusto della moderna musica in generale sì da chiesa, che da teatro, come già ho detto, viene costituito da alcune distinte qualità dell'armonia e della melodia; ma queste istesse qualità, sebbene intrinseche a ciascun genere di musica, debbono però ricevere il loro distinto significato dal carattere proprio e conveniente dello stile di cui si tratta.
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