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      Si danno poi varie specie di tempi pari e dispari, ciascuna delle quali indica una particolare esecuzione, e che perciò cadono in acconcio per diverse espressioni. Il tempo pari di sestupla, per esempio, è a proposito per un'espressione viva e dolce: quello dispari di tre e quattro s'impiega per le arie di minuetto; e con un movimento più animato è proprio anch'esso per le espressioni vive, tanto più che i tempi dispari, per la natura del terzo tempo della loro misura, hanno più di vivacità che i tempi pari. Que' tempi poi che ammettono le note di più lunga durata, come il tempo ordinario, il tempo alla breve, la tripola maggiore ecc. sono più adattati per le espressioni forti e posate; e quelli finalmente ne' quali non entrano che note di breve durata come il tempo binario, la tripoletta ecc., convengono benissimo per le espressioni più leggiere e gaje.
      Il grado di movimento, che s'indica alla testa d'un pezzo musicale con uno de' termini largo, andante, allegro ecc., è quello che più precisamente determina l'espressione della durata generale delle note; senza il quale indizio in fatti si esporrebbero non di rado gli esecutori al rischio di rendere in tempo largo ciò che dovrebbe esser reso in tempo allegro, e viceversa in tempo allegro quello che dovrebbe essere in tempo largo. Dalla combinazione poi de' varj gradi di movimento cogl'indicati tempi, si possono avere tutte le espressioni più proprie a qualsivoglia musicale composizione; giacchè se un pezzo, per esempio, esige un'esecuzione forte e posata, ma nello stesso tempo un movimento vivo, altro non fa d'uopo che la scelta d'un tempo il quale ammetta note di grande valore nella misura, ed aggiugnere ad esso uno de' termini allegro, presto, spiritoso ecc.; e quando poi si ricerca un'esecuzione leggiera, ma con un movimento lento; coll'impiego d'una misura di tempi brevi e de' termini adagio, largo, maestoso ecc., tanto eziandio felicemente si ottiene.


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Nuova teoria di musica ricavata dall'odierna pratica
ossia Metodo sicuro e facile in pratica per ben apprendere la musica
di Carlo Gervasoni
Stamperia Blanchon Parma
1812 pagine 345