Tutto questo però non basta per la buona espressione della melodia; ma è necessario altresì di considerare nell'impiego de' diversi suoni la qualità e la tempra di essi giusta le diverse voci, o i diversi strumenti da cui si ottengono, ed il più opportuno progresso de' suoni medesimi a misura degli oggetti che si hanno ad esprimere.
Quelle voci pertanto che sono più sonore, e di maggior volume, s'impiegano nelle espressioni forti e marcate: quelle poi che sono più dolci e flessibili hanno luogo nelle espressioni le più tenere e patetiche. Negli strumenti ancora bisogna distinguere quelli che sono più atti all'espressione del pezzo di cui si tratta; imperciocchè, sebbene da un solo strumento si possano ottenere molte differenti espressioni, non tutti gli strumenti però sono egualmente proprj per esprimere uno stesso oggetto. Ed in fatti un tratto veramente grave e maestoso, quale, per esempio, può rendere il corno da caccia, non è possibile di ottenerlo colla stessa forza e verità sopra il violino (quantunque sia questo lo strumento principale delle nostre orchestre, il quale adorna la musica di tutto quel brillante che ti si ammira); e nè meno con pari energia può rendere siffatto strumento a corde una di quelle più graziose e penetranti cantilene, che d'ordinario si ottengono dal flauto, dal clarinetto e da altri strumenti da fiato.
Nel progresso de' suoni abbiasi di mira in generale di attenersi ad un centro piuttosto acuto per esprimere la gioja e l'allegrezza; e ad un centro sempre più grave per le espressioni di spavento e di tristezza.
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