Da questo poi si passa alla nota F fa ut quinta del tuono di B fa, e primieramente coll'accompagnamento di quarta e sesta, e quindi con terza maggiore, quinta giusta e settima minore onde portarsi al tuono principale col proprio atto della cadenza armonica. Nel breve aspetto del canto si distingue un grazioso a solo del flauto unitamente al clarino e fagotto. Si replicano le parole: Tutto il poter di Giove, tutto il favor del Ciel collo stesso già marcato accompagnamento, del primo accordo in fuori, nel quale si compie la cadenza armonica dell'a solo nel tuono principale; quindi si prolunga la cadenza composta con altre due repliche delle parole: Tutto il favor del Ciel, in cui hanno luogo l'accordo del doppio impiego, l'accordo sensibile e l'accordo perfetto del tuono principale, nel quale appunto si termina il periodo, mentre dagli oboè e dai flauti con una successione di terze in discendere, e col rinforzo eziandio de' clarini e fagotti, si conduce l'armonia sopra l'accordo sensibile C sol fa ut E la mi G sol re ut B fa per far passaggio con essa al tuono di F fa ut maggiore, e per siffatta maniera stabilire la prima modulazione ordinaria, indispensabile per la propria conclusione della prima parte d'un pezzo. Si aggira il canto per una battuta nel suddetto accordo sensibile, e nell'atto che al principio della seguente battuta si risolve la dissonanza essenziale di settima minore nella propria consonanza dell'accordo principale, in cui si trova la modulazione sopra la parola Giove, si fa intendere un grazioso a solo di flauto rinforzato dal clarino all'ottava di sotto.
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Giove Ciel Ciel Giove
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