Il successivo tratto di canto: E crudeltà m'insegna con essermi crudel, comprende pure per quattro battute la stessa melodia ed armonia del medesimo primo tratto di canto dell'Allegro; ma giunto quindi al tuono principale, s'introduce una più artificiosa modulazione nella replica delle parole: E crudeltà m'insegna con essermi crudel. Si osservi il variato movimento del basso continuo, mentre le altre parti sostengono l'armonia: il passaggio al tuono di D la sol re minore col mezzo dell'accordo di settima diminuita fondato sopra la nota sensibile C sol fa ut diesis; e la maniera poi con cui per via dell'accordo di quinta falsa sopra la nota B mi si va a formare una digressione sopra l'accordo perfetto di C sol fa ut maggiore, considerato però in qualità di accordo della quinta del tuono di F fa ut.
Dopo questa digressione s'introduce un a solo del flauto rinforzato dal clarino all'ottava per sei battute, due delle quali appartengono all'accordo perfetto di F fa ut, che qui si trova come tuono principale della modulazione che si aggira, e due spettano al suo accordo sensibile; nelle altre due battute poi si conduce la modulazione al tuono di C sol fa ut. Qui si ripetono le prime parole dell'aria: No, che non può difenderlo, se il braccio mio si muove; e nel proprio accompagnamento l'Autore impiega primieramente l'accordo inusitato di terza maggiore e sesta minore sopra la nota A la mi re, il quale accordo, dissonante per altro nella sua risoluzione sopra quello consonante perfetto di B fa, a cui ascende cromaticamente e con buona legatura, produce un ottimo effetto soprattutto nella parola difenderlo; quindi, per via di cadenza armonica si passa di nuovo al tuono di F fa ut, in cui si riprendono le precedenti sei battute dell'a solo di flauto, ed altre tre battute di seguito ancora della stessa melodia ed armonia, ma colle parole: Tutto il poter di Giove, tutto il favor del Ciel, il qual passo termina pure nell'accordo perfetto di F fa ut.
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Autore Giove Ciel
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