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      Replica Agnese per due volte le suddette parole, e l'espressione del canto viene sempre pių rinforzata con una variata melodia, non meno che col giudizioso accompagnamento degli strumenti da arco e con poche note di quelli da fiato.
      Ultimato questo periodo, nell'atto istesso della cadenza nel tuono principale, s'introduce un’altra volta il primo motivo dell'istrumentale; quindi nella seconda battuta di siffatto motivo entra il canto di Uberto: No no, non č ver, morė infelice, non fuggė, no, non fuggė. In questo tratto si dispone la prima modulazione ordinaria, mentre si porta l'armonia di passaggio sulla quinta del tuono di C sol fa ut, il quale č appunto quel tuono in cui si deve stabilire la suddetta prima modulazione ordinaria. Ed infatti nell'accompagnamento delle parole di Agnese: Ciel che mai dice! disposto per una battuta nell'accordo perfetto di G sol re ut maggiore, viene ben tosto aggiunta la settima minore, onde formare con esso un accordo sensibile nella seguente battuta in cui Uberto dice: Fu menzogna; quindi con una replicata cadenza armonica nelle due battute in cui Agnese dice: Qual sospetto! ed Uberto: La mia figlia non fuggė, si conferma la indicata prima modulazione ordinaria, e viene cosė ottimamente conchiusa la prima parte di questo pezzo.
      Senza alcun tempo d'aspetto, e nello stesso tuono di C sol fa ut maggiore, che ora si considera come tuono principale in forza della stabilita modulazione, s'introduce il nuovo grado di movimento Pių mosso. Qui nel primo quarto della battuta si compie l'antecedente frase di canto di Uberto; e dopo le poche parole di Agnese: Ah che adesso, ah Padre mio! rientra tosto Uberto col canto: Padre! chi? no, nol son io, vanne: figli pių non ho.


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Nuova teoria di musica ricavata dall'odierna pratica
ossia Metodo sicuro e facile in pratica per ben apprendere la musica
di Carlo Gervasoni
Stamperia Blanchon Parma
1812 pagine 345

   





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