Le tre Lettere dirette ai signori Foothead e Kirk, Inglesi cattolici, seguiteranno il capitolo 25.°, e con ciò sarà proveduto ai timori dei più riguardosi.
Avrei potuto inserire moltissime note di erudizione, giovandomi a tal fine dei lavori di varj cospicui stranieri. Ma sì abbondanti già sono quelle dell'Autore, che non ho giudicato opportuno di seppellire il testo sotto le note; e mi sono ristretto ad apporne alcune pochissime e brevissime che troverai impresse in corsivo. Di queste sole mi si aspetta il rendere conto. Potrebbe avvenire che nel corso della stampa fossero richieste alcune altre postille, alle quali sin dal presente dichiaro di non aver parte veruna. Le materie teologiche non sono di mia pertinenza, nè voglio che alcuno abbia ad applicarmi la nota sentenza di Apelle.
DAVIDE BERTOLOTTI.
CENNI SOPRA LA VITADI
EDOARDO GIBBON
L'istoria della Decadenza e Rovina dell'Impero di Roma viene generalmente collocata tra i più bei lavori della Musa dell'Istoria, illuminata dalla face della Filosofia. Zimmermann, nome caro a tutti i cuori gentili, diceva parlando di essa: "Tutta la dignità, tutto il diletto di cui è suscettivo lo stile dell'Istoria si trovano in Gibbon: tutti i suoi pensieri hanno nerbo ed ordine, ed i suoi periodi scorrono melodiosamente". - "Io cercherò mai sempre la verità, esclamava Gibbon, finora non ho trovato che la verisimiglianza(5)". Ed in fatto, se l'assenza delle passioni, la moderazione dei desiderj, e quel medio stato di fortuna atto a reprimere le lusinghe dell'ambizione e il grido del bisogno, offrono l'idea dell'uomo sommamente acconcio all'imparzialità necessaria per dettare l'istoria, nessun uomo dovea più di Gibbon possedere le qualità di un istorico.
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