III. Trecento città affricane avevano una volta riconosciuta l'autorità di Cartagine(187), nè si può credere che il lor numero diminuisse sotto il governo degli Imperatori. Cartagine stessa rinacque con nuovo splendore dalle proprie ceneri; e quella capitale, come Capua e Corinto, ricuperarono ben presto tutti i vantaggi, che possono aversi senza una indipendente sovranità.
IV. Le province dell'Oriente presentarono il contrasto della magnificenza romana con la barbarie ottomana. Le rovine dell'antichità, sparse per le inculte campagne, e attribuite dall'ignoranza al potere della magìa, danno appena un asilo al contadino oppresso, o all'Arabo vagabondo. Sotto il regno dei Cesari, l'Asia, propriamente detta, conteneva cinquecento città molto popolate(188), arricchite di tutti i doni della natura, ed adornate da tutti i raffinamenti dell'arte. Undici città dell'Asia si erano una volta disputato l'onore di dedicare un tempio a Tiberio, ed il Senato esaminò i loro meriti respettivi(189). Quattro di esse furono immediatamente rigettate come incapaci di un tanto peso; ed una di queste era Laodicea, il cui splendore apparisce ancora nelle sue rovine(190). Laodicea ricavava una considerabilissima entrata da' suoi greggi, famosi per la finezza della lana, ed avea ricevuto, poco avanti a questa contesa, un legato di più di ottocentomila zecchini lasciatole da un generoso cittadino(191). Se tale era la povertà di Laodicea, qual deve essere stata l'opulenza di quelle città, le cui pretensioni parvero preferibili, e specialmente di Pergamo, di Smirne e di Efeso, le quali sì lungamente si disputarono il titolar primato dell'Asia(192)? Le capitali della Siria e dell'Egitto erano di un ordine ancor superiore nell'Impero.
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