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      Antiochia ed Alessandria riguardavan con disprezzo una folla di cittą dipendenti(193), e non cedevano, che con ripugnanza, alla maestą della stessa Roma.
      Tutte queste cittą comunicavano una con l'altra, e colla capitale per mezzo delle strade maestre, le quali partendosi dal Foro di Roma, traversavan l'Italia, penetravano nelle province, e non terminavano che ai confini dell'Impero. Se si prenda esattamente la distanza dal muro di Antonino a Roma, e di lą a Gerusalemme, si troverą che la gran catena di comunicazione da maestro a scirocco si estendeva per la lunghezza di quattromila ottanta miglia romane(194). Le pubbliche strade erano esattamente divise dalle colonne miliarie, e andavano in retta linea da una cittą all'altra con assai poco riguardo agli ostacoli o della natura o della privata proprietą. Si foravano i monti, e si gettavano grand'archi su i fiumi pił larghi e pił rapidi(195). Il mezzo della strada era molto elevato sopra l'adiacente campagna, ed era fatto con molti strati di sabbia, di ghiaia e di cemento, e lastricato di larghe pietre, o di granito(196) in alcuni luoghi vicini alla capitale. Tale era la stabile costruzione delle strade maestre dei Romani, la cui soliditą non ha interamente ceduto allo sforzo di quindici secoli. Esse procuravano ai sudditi delle pił distanti province una corrispondenza facile e regolare; ma il loro oggetto primario era stato di facilitare la marcia delle legioni; nč alcun paese si considerava come pienamente soggiogato, finchč non era renduto in tutte le sue parti accessibile all'armi ed all'autoritą del conquistatore.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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