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      Faustina, figlia di Antonino Pio e moglie di Marco Aurelio, non è meno famosa per le sue disonestà che per la sua bellezza. La grave semplicità di quel Principe filosofo non era capace di fermare la licenziosa incostanza di lei, o di fissare quella sfrenata passione di varietà, che le faceva spesso trovare un merito personale nel più vile degli uomini(282). Il Cupido degli antichi era, generalmente, una divinità molto sensuale; e gli amori di una Imperatrice, costringendola a fare essa prima le più aperte dichiarazioni, rade volte sono suscettivi di una gran delicatezza di affetti. Marco Aurelio pareva o insensibile ai disordini di Faustina, o il solo in tutto l'Impero che gl'ignorasse. Questi, atteso il falso pregiudizio di tutti i secoli, gettarono qualche disonore sopra l'offeso consorte. Egli promosse molti degli amanti di lei a cariche onorevoli e lucrose(283), e per trent'anni continui le diede prove invariabili della più tenera confidenza e di un rispetto che non terminò se non con la di lei vita. Nelle sue Meditazioni Marco Aurelio ringrazia gli Dei, per avergli concessa una moglie così fedele, così amabile, e di una semplicità di costumi tanto maravigliosa(284). Il Senato ossequioso la dichiarò Dea, alle sue premurose richieste. Era ella rappresentata, ne' tempj a lei dedicati, con gli attributi di Giunone, di Venere e di Cerere, e fu decretato, che la gioventù dell'uno e dell'altro sesso andasse nel giorno nuziale a porger voti dinanzi all'altare della casta lor Protettrice(285).


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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