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      Nella lettera medesima, in cui gli annunzia la disfatta di Negro, chiama Albino suo fratello e collega, gl'invia gli affettuosi saluti della sua moglie Giulia e de' suoi figli; e lo prega a mantenere gli eserciti, e la Repubblica fedeli al lor comune interesse. I latori di questa lettera aveano ordine di presentarsi a quel Cesare con rispetto, chiedere un'udienza privata, ed immergergli i loro pugnali nel cuore(386). Fu la congiura scoperta, e il troppo credulo Albino passò alla fine nel Continente, e si preparò ad una disuguale contesa contro il suo rivale, che mosse ad affrontarlo, conducendo un vittorioso esercito di veterani.
      Le fatiche militari di Severo non sembrano adeguate alla grandezza delle sue conquiste. Due azioni, l'una vicina all'Elesponto, l'altra negli angusti passi della Cilicia, decisero della sorte di Negro; e le truppe europee conservarono il solito loro ascendente sugli Asiatici effeminati(387). La battaglia di Lione, dove combatterono 150,000 Romani(388), fu ugualmente fatale ad Albino. Il valore dell'esercito britannico resistè lungamente alla prode disciplina elle legioni illiriche, e tenne la vittoria dubbiosa. La riputazione, e la persona di Severo per pochi momenti sembrarono irreparabilmente perdute, finchè questo Principe guerriero, raccolte le sue truppe impaurite, le ricondusse a una decisiva vittoria(389). Quel memorabil giorno vide terminata la guerra.
      Le discordie civili dell'Europa moderna sono state contraddistinte non solamente dalla fiera animosità, ma ancora dalla ostinata perseveranza delle fazioni nemiche.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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