Morì a York l'anno sessantacinquesimo della sua età, e diciottesimo di un regno fortunato e glorioso. Nei suoi ultimi momenti raccomandò la concordia ai suoi figli, ed i suoi figli all'esercito. Il salutevole avviso non giunse al cuore, anzi neppure mosse l'attenzione di quei giovani impetuosi; ma le truppe più obbedienti, memori del lor giuramento di fedeltà e dell'autorità dell'estinto Signore, resisterono alle sollecitazioni di Caracalla, e proclamarono ambedue i fratelli Imperatori di Roma. I nuovi Principi baciarono subito i Caledonj in pace, ritornarono alla capitale, celebrarono il funerale del padre con onori divini, e furono riconosciuti con piacere per sovrani legittimi dal Senato, dal Popolo, e dalle province. Pare che fosse accordata al maggiore qualche preeminenza di grado, ma governavano l'Impero ambidue con eguale ed indipendente potere(426).
Una tale divisione di governo avrebbe generato discordie fra i due più affezionati fratelli. Era impossibile ch'essa potesse lungamente sussistere tra due implacabili nemici, che nè bramavano una riconciliazione, nè potevan fidarsene. Chiara cosa ell'era, che uno solamente regnar doveva, e l'altro doveva perire; e ciascuno di loro, da' suoi proprj disegni giudicando di quelli del suo rivale, usava la più esatta cura per difendersi dai ripetuti assalti del veleno o del ferro. Il rapido loro viaggio per la Gallia e l'Italia, durante il quale mai non mangiarono ad una stessa tavola, o dormirono in una casa stessa, presentò alle province l'odioso spettacolo della fraterna discordia.
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