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      Le savie istruzioni di Severo non fecero mai una impressione durevole sullo spirito del suo figlio, che sebbene non mancasse d'immaginazione e d'eloquenza, non avea nč giudizio, nč umanitą(445). Caracalla ripeteva spesso una massima pericolosa degna di un tiranno, e da lui posta in pratica sempre: "assicurarsi l'affezione dei soldati, e poco valutare il resto dei sudditi(446)". Ma la liberalitą del padre era stata regolata dalla prudenza, e la indulgenza di lui verso le truppe fu temperata dalla fermezza e dall'autoritą. Il figlio non conobbe altra politica che una cieca profusione, la quale produsse l'inevitabil rovina dell'esercito e dell'Impero. Il valor dei soldati, in vece di essere fortificato dalla severa disciplina del campo, si ammollģ nel lusso delle cittą. L'accrescimento eccessivo della loro paga e i donativi(447) impoverirono lo Stato per arricchire, l'ordine militare, che si mantiene assai pił modesto in pace, ed utile in guerra con una povertą onorevole. Il contegno di Caracalla era altiero e pieno d'orgoglio, ma colle truppe egli dimenticava perfino la dignitą del proprio grado, incoraggiava l'insolente loro famigliaritą, e trascurando gli essenziali doveri di un Generale, affettava d'imitare il vestire, ed i costumi di un soldato comune.
      Era impossibile, che il carattere e la condotta di Caracalla potessero inspirare amore o stima; ma finchč i suoi vizj furono utili alle armate, visse sicuro da ogni pericolo di ribellione. Una secreta congiura, suscitata dalla propria sua gelosia, riuscģ fatale al tiranno.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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