Queste considerazioni, ed altre forse d'una più privata natura, furono esaminate in una previa conferenza dei Consoli e dei Magistrati. Appena fu la loro risoluzione decisa, convocarono tutti i Senatori nel Tempio di Castore, con un'antica formula di secretezza(546), istituita a risvegliare la loro attenzione, e celare i loro decreti. "Padri coscritti" disse il Console Sillano "i due Gordiani, ambi di consolar dignità, uno vostro Proconsole, e l'altro vostro Luogotenente, sono stati dichiarati Imperatori dal generale consentimento dell'Affrica. Rendiamo grazie" (seguitò coraggiosamente) "alla gioventù di Tisdro; rendiamo grazie al fedele popolo di Cartagine, che ci hanno generosamente liberati da un orrido mostro. - Perchè mi ascoltate con tal freddezza o timore? Perchè vi riguardate con tanta inquietezza? Perchè dubitate? Massimino è un pubblico nemico. Possa la sua inimicizia presto spirar con lui, e possiam noi lungamente godere della prudenza e della felicità di Gordiano il padre, e del valore e della costanza di Gordiano il figliuolo(547)." Il nobile ardore del Console ravvivò il languido spirito del Senato. Fu con decreto unanime ratificata l'elezione dei Gordiani: Massimino, il suo figlio, ed i suoi aderenti vennero dichiarati nemici della patria, e furono promesse generose ricompense a chiunque avesse il coraggio, o la fortuna di ucciderli.
Nell'assenza dell'Imperatore, un distaccamento delle guardie Pretoriane restava in Roma per proteggere la Capitalo, o piuttosto per mantenerla in dovere.
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