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      Fu innalzato un monumento sepolcrale alla memoria di lui, sul luogo(575) ov'egli rimase ucciso, vicino al confluente dell'Eufrate, e del piccolo fiume Abora(576). Il fortunato Filippo, innalzato all'Impero dai voti dei soldati, fu prontamente riconosciuto dal Senato e dalle province(577).
      Non posso trattenermi di trascrivere l'ingegnosa, benchè alquanto immaginaria descrizione, che un celebre Autore moderno ha fatta del militar governo dell'Impero romano. "Quella potenza (egli dice) a cui si dava in quel secolo il nome di Romano Impero, non era che una Repubblica irregolare, quasi simile alla aristocrazia(578) di Algeri(579), dove le milizie hanno la sovranità, creano e depongono un magistrato, che ha il nome di Deì. Si può forse con verità stabilire per massima generale, che un governo militare, è per alcuni riguardi più repubblicano che monarchico. Nè si può dire che i soldati abbiano parte al governo solamente per la loro disubbidienza e per le ribellioni loro. Le parlate che ad essi faceano gl'Imperatori non eran elle finalmente della stessa natura che quelle fatte una volta al popolo dai Consoli, e dai Tribuni? E benchè le armate non avessero nè luogo certo, nè forma regolare per adunarsi, benchè brevi fossero le loro dispute, improvvisi i lor moti, e le loro risoluzioni raramente dettate da una placida riflessione, non disponevano esse con arbitrio assoluto della pubblica sorte? E che altro era l'Imperatore, se non il ministro di un Governo violento, eletto per la privata utilità de' soldati?


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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