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      I morali doveri però di giustizia, di misericordia, di liberalità ec., erano ancor essi necessarj ai discepoli di Zoroastro, i quali desideravano di fuggire dalla persecuzione di Ahriman e vivere con Ormusd in una beata eternità, dove il grado di felicità sarà esattamente proporzionato al grado di virtù e di pietà(599).
      Ma vi sono alcuni passi notevoli, nei quali Zoroastro, non più profeta, ma legislatore, mostra per la pubblica e privata felicità un generoso interesse, che raramente si trova nei meschini o visionarj sistemi della superstizione. Il digiuno ed il celibato, ordinarj mezzi per acquistarsi il favore divino, sono da lui con orror condannati, come un colpevol rifiuto dei migliori doni della provvidenza. Il santo, nella religione dei Magi, è obbligato a procreare figliuoli, a piantare alberi utili, a distruggere gli animali nocivi, a condur l'acqua nei terreni aridi della Persia, ed a lavorare per la propria salvezza, non omettendo alcuna delle fatiche dell'agricoltura. Si può ricavare dallo Zendavesta una massima saggia e benefica che compensa molte assurdità. "Quegli che semina il terreno con attenzione e diligenza, acquista un capitale più grande di merito religioso, che se ripetesse diecimila orazioni(600)". Ogni anno di primavera si celebrava una festa destinata a rappresentare la primitiva uguaglianza, e l'attuale connessione degli uomini. I superbi Re di Persia, cambiando la vana lor pompa con una più sincera grandezza, si frammischiavano liberamente con i più umili ed i più utili insieme dei loro sudditi.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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