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      Gli Arsacidi, per una debole compiacenza, avean accordate ai loro figli e ai fratelli le principali province e le cariche le più importanti del Regno come beni ereditarj. I Vitassi, ovvero i diciotto Satrapi più potenti, aveano il privilegio di portare il titolo di Re; ed il vano orgoglio del Monarca era ben lusingato dal dominio di puro nome sopra tanti Re suoi vassalli. I Barbari stessi nelle loro montagne, e le greche città dell'Asia superiore(617), dentro le loro mura, riconoscevano appena un superiore, o gli ubbidivano raramente; e l'Impero dei Parti presentava sotto altro nome una viva immagine del sistema feudale(618), che poi si stabilì nella Europa. Ma l'attivo vincitore visitò in persona, alla testa di un esercito numeroso e disciplinato, tutte le province della Persia. La disfatta de' più audaci ribelli, e la riduzione delle piazze più forti(619) diffusero il terrore delle sue armi, e aprirono la strada al pacifico riconoscimento della sua autorità. Una resistenza ostinata era fatale ai capi, ma i loro seguaci erano clementemente trattati(620). Una volontaria sommissione era ricompensata con ricchezze ed onori; ma il prudente Artaserse non soffrendo che altri fuori di lui prendesse il titolo di Re, abolì ogni intermedia potenza fra il trono ed il popolo. Il suo regno, quasi uguale in estensione alla Persia moderna, era per ogni parte circondato dal mare o da fiumi considerabili; dall'Eufrate, dal Tigri, dall'Arasse, dall'Oxo e dall'Indo; dal mar Caspio e dal golfo Persico.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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