Pagina (260/475)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Nell'ultimo secolo quel paese si pretendeva che contenesse cinquecento cinquantaquattro città, sessantamila villaggi, e quasi quaranta milioni di sudditi(621). Se paragoniamo il governo dei Sassanidi con quello della famiglia di Sefi, e la politica influenza della religione dei Magi con quella della maomettana, ne dedurremo con molta probabilità, che il regno di Artaserse conteneva almeno un numero eguale di città, di villaggi e di abitatori. Ma conviene confessare altresì, che in ogni secolo la mancanza di porti di mare, e la scarsezza di acqua dolce nelle province interne, hanno molto impedito il commercio e l'agricoltura dei Persiani; e sembra che nel calcolo del loro numero, essi abbiano usato uno de' più meschini, benchè comuni artifizi della vanità nazionale.
      Appena che l'ambizioso Artaserse ebbe trionfato della resistenza de' suoi vassalli, cominciò a minacciare gli Stati vicini, che durante il lungo letargo de' suoi predecessori avevano impunemente insultata la Persia. Ottenne diverse facili vittorie contro i barbari Sciti e gli effeminati Indiani; ma i Romani erano nemici, che per le offese passate e per la potenza presente esigevano tutto lo sforzo delle sue armi. Alle vittorie di Traiano erano succeduti quarant'anni di tranquillità, frutto del valore e della moderazione di esso. Nell'intervallo che passò dal principio del regno di Marco Aurelio al regno di Alessandro, vi fu due volte la guerra tra i Parti ed i Romani; e benchè gli Arsacidi impiegassero tutte le loro forze contro una parte delle milizie di Roma, questa fu per lo più vittoriosa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





Sassanidi Sefi Magi Artaserse Persiani Artaserse Stati Persia Sciti Indiani Romani Traiano Marco Aurelio Alessandro Parti Romani Arsacidi Roma