All'occidente il Reno separava l'antica Germania dalle galliche province dell'Impero, e al mezzogiorno il Danubio la dividea dalle illiriche. La catena dei monti Carpazj, che cominciavano dal Danubio, copriva la Germania dalla parte della Dacia, o dell'Ungheria. La frontiera orientale era debolmente segnata dai timori scambievoli dei Germani e dei Sarmati, e spesso confusa per lo mescuglio delle due confinanti nazioni, ora nemiche ed ora confederate. Nella remota oscurità del Settentrione gli antichi descrivevano imperfettamente un gelato Oceano che giace di là del Baltico, e dalla penisola, ovvero dall'isole(644) della Scandinavia.
Alcuni ingegnosi Scrittori(645) hanno sospettato che l'Europa fosse prima molto più fredda di quel che sia di presente, e le più antiche descrizioni del clima della Germania tendono moltissimo a confermare la loro teoria. Poco forse meritano di essere considerate le generali lagnanze d'intenso gelo, e di perpetuo inverno, giacchè non abbiamo un metodo di ridurre all'esatta misura del termometro i sensi o le espressioni di un oratore nato nelle più fortunate regioni della Grecia o dell'Asia. Ma io sceglierò due notevoli e meno equivoche prove. I. I due grandi fiumi, che coprivano le province romane, il Reno ed il Danubio, erano spesso gelati, e capaci di sostenere i pesi più enormi. I Barbari, scegliendo sovente quella rigida stagione per le loro incursioni, passavano senza timore o pericolo, con le loro numerose armate, con la cavalleria e con i pesanti carri sopra un vasto e stabile ponte di ghiaccio(646). I secoli moderni non ci hanno dato alcun esempio di somigliante fenomeno.
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