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      Il Toscano, che abbandonò la sua patria alle celtiche nazioni, le attrasse in Italia col bell'aspetto dei preziosi frutti, o dei deliziosi vini, produzioni di un clima più fortunato(677). E nella stessa maniera i Germani ausiliarj, chiamati in Francia nelle guerre civili del sedicesimo secolo, furono allettati dalla promessa di avere abbondanti quartieri nelle province della Sciampagna e della Borgogna(678). L'ubbriachezza, il più vile, ma non il più pericoloso dei nostri vizj, fu qualche volta capace di eccitare una battaglia, una guerra, o una rivoluzione tra gli uomini in uno Stato inferiore di civiltà.
      Il lavoro di dieci secoli, dal tempo di Carlo Magno in poi, ha raddolcito il clima dell'antica Germania, e fertilizzato il terreno. La medesima estensione di paese che adesso mantiene nell'agio e nell'abbondanza un milione di agricoltori e di artefici, non era prima capace di fornire a centomila oziosi guerrieri le sole cose necessario alla vita(679). I Germani lasciavano le loro immense foreste per l'esercizio della caccia, impiegavano nei pascoli la maggior parte de' loro terreni, davano una rozza e indolente cultura al piccolo resto, ed accusavano poi la scarsezza e la sterilità di un paese, che non bastava a mantenere la moltitudine dei suoi abitatori. Quando il ritorno della carestia severamente gli avvertiva della necessità delle arti, la nazionale miseria s'alleggeriva talvolta con l'emigrazione di una terza, e forse di una quarta parte della sua gioventù(680). Il possesso ed il godimento di un patrimonio sono i vincoli che ritengono un popolo incivilito in un paese culto.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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