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      Il loro progresso fu impedito dalla mancanza d'armi e di disciplina, ed il loro furore divertito dalle intestine discordie dell'antica Germania.
      I. Č stato ingegnosamente osservato e non senza veritā, che una nazione padrona del ferro, diventa ben presto padrona dell'oro. Ma le selvagge Tribų della Germania, prive ugualmente d'ambidue questi stimabili metalli, erano ridotte a lentamente acquistare colla non secondata lor forza il possesso dell'uno o dell'altro. L'aspetto di un esercito di Germani mostrava la penuria che avevano di ferro. Di rado poterono far uso delle spade e delle lance pių lunghe. Le loro framee (come essi nella lor lingua le nominavano) erano lunghe aste, che in cima aveano un'acuta e stretta punta di ferro, e ch'essi, secondo l'occasione, o lanciavano da lontano, o maneggiavano combattendo a corpo a corpo. La loro cavalleria non aveva altre armi, che quest'asta e uno scudo. Una moltitudine di dardi scagliati con incredibile forza(715) era quel di pių che avesse l'infanteria. L'abito militare, quando pure l'avevano, altro non era che uno sciolto mantello. Una varietā di colori era l'unico ornamento dei loro scudi, fatti di legno o di giunco. Pochi tra i Capi erano distinti dalla corazza, e niuno quasi dall'elmo. Benchč i cavalli della Germania non fossero nč belli, nč veloci, nč avvezzi alle artificiose evoluzioni della cavalleria romana, contuttociō parecchie di quelle nazioni furono rinomate per la loro cavalleria; ma generalmente la principale forza dei Germani consisteva nell'infanteria(716) che si ordinava in profonde colonne, secondo la distinzione delle tribų e delle famiglie.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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