I. La posterità dei Franchi compone una delle più grandi ed illuminate nazioni dell'Europa; laonde le forze dell'erudizione e dell'ingegno si sono esaurite nella ricerca dei loro inculti antenati. Alle novelle della credulità, sono successi i sistemi della fantasia. È stato esaminato ogni passo, e veduto ogni luogo, che rivelar potesse alcune deboli tracce dell'origine loro. È stato supposto che la Pannonia(797), che la Gallia, che le parti settentrionali della Germania(798) abbiano dato i natali a quella celebre colonia di guerrieri. Finalmente i critici più ragionevoli, rigettando le fittizie emigrazioni d'ideali conquistatori, sono convenuti in un sentimento, la cui semplicità ne persuade la verità(799). Suppongono essi che verso l'anno dugentoquaranta(800) si formasse sotto il nome di Franchi una nuova confederazione degli antichi abitatoti del Reno inferiore e del Weser. Il presente circolo di Vestfalia, il Langraviato di Assia, ed i Ducati di Brunsvich e Luneburgo furono l'antica sede dei Chauci, che nelle inaccessibili loro paludi sfidarono le armi romane(801); dei Cherusci, superbi della fama di Arminio; dei Catti, formidabili per la ferma ed intrepida loro infanteria; e di diverse altre tribù d'inferiore potenza e riputazione(802). L'amore della libertà era la dominante passione di questi Germani, il godimento di quella il loro miglior tesoro, e la voce, ch'esprimeva un tal godimento, era la più dolce alle loro orecchie. Meritarono essi, e presero, e conservarono il glorioso epiteto di Franchi o uomini liberi, che nascondeva, ma non distruggeva i particolari nomi dei varj popoli confederati(803). Il tacito consenso, ed il vantaggio scambievole dettarono le prime le prime leggi di quella unione; l'uso e l'esperienza l'assodarono a poco a poco.
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