Le rapide loro devastazioni si estesero dal fiume alle falde dei Pirenei; nè furono da questi monti arrestate. La Spagna, che non mai avea temute le irruzioni dei Germani, non potè loro resistere. Per dodici anni (la maggior parte del regno di Gallieno) quella opulente contrada fu il teatro d'ineguali e devastatrici ostilità. Tarragona, florida capitale di una pacifica provincia, fu saccheggiata e quasi distrutta(807); e fino ai giorni di Orosio, che scriveva nel quinto secolo, poche miserabili capanne sparse tra le rovine delle magnifiche città, rammentavano ancora il furore dei Barbari(808). Quando nel desolato paese non più trovarono i Franchi da saccheggiare, presero alcuni vascelli nei porti della Spagna(809), e si trasportarono nella Mauritania. Rimase quella remota provincia atterrita dal furore di questi Barbari, che parevano all'improvviso caduti da un nuovo Mondo; giacchè il loro nome, i loro costumi, ed il loro aspetto erano ugualmente sconosciuti sulle coste dell'Affrica(810).
II. In quella parte della Sassonia superiore di là dall'Elba, detta adesso il Marchesato di Lusazia, sorgeva negli antichi tempi un sacro bosco, tremenda sede della superstizion degli Svevi. Non era ad alcuno permesso di entrare nel sacro recinto, senza confessare con servili legami e con supplichevole positura, l'immediata presenza del Nume supremo(811). Il patriottismo insieme e la devozione contribuirono a rendere sacro il Sonnenwald, o sia bosco dei Sennoni(812). Si credeva universalmente che avesse la nazione ricevuta la sua prima esistenza in quel sacro luogo.
| |
Pirenei Spagna Germani Gallieno Orosio Barbari Franchi Spagna Mauritania Barbari Mondo Affrica Sassonia Elba Marchesato Lusazia Svevi Nume Sonnenwald Sennoni
|