I Romani s'impadronirono di Mariaba o Merab, città dell'Arabia Felice, ben conosciuta dagli Orientali (v. Abulfeda, e la Geografia della Nubia p. 52). Essi penetrarono, dopo una marcia di tre giorni, sino al paese che produce gli aromati, principale oggetto della loro invasione.
(18) Per la strage di Varo e delle sue tre legioni (v. il primo libro degli Annali di Tacito, Svetonio vita d'Augusto c. 23, e Vell. Paterc. 1. II c. 117 ec.). Augusto non ricevè la nuova di questa disfatta con tutta la moderazione e costanza, che si dovea naturalmente aspettare dal suo carattere.
(19) Tacit. Annal. 1. II Dione Cassio 1. LVI p. 833 e il discorso di Augusto stesso nella Satira dei Cesari. Quest'ultima opera è molto illustrata dalle dotte note del suo traduttor francese Spanheim.
(20) Germanico, Svetonio, Paolino ed Agricola furon traversati e richiamati nel corso delle loro vittorie. Corbulone fu messo a morte. Il merito militare, dice mirabilmente Tacito, era, nel più stretto senso del vocabolo, imperatoria virtus.
(21) Cesare non allega quest'ignobil motivo, ma Svetonio ne fa menzione, c. 47. Del resto le perle della Britannia ebbero poco valore pel colorito livido e cupo. Osserva Tacito che n'era questo un difetto inerente. Vita d'Agric. c. 12. Ego facilius crediderim naturam margaritis deesse, quam nobis avaritiam.
(22) Sotto i regni di Claudio, di Nerone e di Domiziano. Pomponio Mela, che scriveva sotto il primo di questi Principi, spera, lib. III c. 6, che col prospero successo delle armi romane, l'isola ed i suoi selvaggi abitanti saranno ben presto meglio conosciuti.
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