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      L'alfabeto fenicio fu considerabilmente alterato in un periodo di tremila anni, passando per le mani dei Greci e dei Romani.
      (102) Nell'originale "menono". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
      (103) Dion. LXVIII. p. 1131.
      (104) Secondo Tolomeo, Strabone e i geografi moderni, l'Istmo di Suez è il confine dell'Asia e dell'Affrica. Dionigi, Mela, Plinio, Sallustio, Irzio e Solino, stendendo i limiti dell'Asia sino al ramo occidentale del Nilo, o anche sino al gran Catabathmus, rinchiudono in questa parte del mondo non solo l'Egitto, ma ancora parte della Libia.
      (105) La lunga estensione, l'altezza moderata, e il dolce declive del monte Atlante (ved. i viaggi di Shaw pag. 5) non si accordano con l'idea d'una montagna isolata, che nasconde la sua testa nelle nuvole, e par che sostenga il cielo. Il Picco di Teneriffa, al contrario, s'innalza più di 2200 tese sopra il livello del mare; e siccome era molto conosciuto dai Fenicj, ha forse dato luogo alle finzioni dei poeti greci. Ved. Buffon Stor. Nat. tom: I p. 312: Stor. dei viaggi, tom. II.
      (106) M. de Voltaire Tom. XIV p. 297 dà troppo generosamente le isole Canarie ai Romani. Non pare che mai ne sieno stati i padroni.
      (107) Quanto alla divisione degli stati moderni sono molto cangiate le cose dal tempo in che il Gibbon scriveva; ma siffatte differenze si possono agevolmente riconoscere da ogni lettore dotato di qualche coltura.. N. d. T.
      (108) Bergier Stor. delle strade pubbliche 1. III c. 1, 2, 3, 4, opera ripiena di ricerche utilissime.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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