Tacito Stor. IV 5.
(267) Avanti la seconda sua spedizione contro i Germani, fece alcune pubbliche lezioni di filosofia al popolo romano. Egli avea già fatto lo stesso nelle città della Grecia e dell'Asia. Stor. Aug. in Cassio c. 3.
(268) Dion. l. LXXI p. 1190 Stor. Aug. in Avidio Cassio.]
(269) Stor. August. in Marco Antonin. c. 18.
(270) Vitellio spese per la sua tavola circa dodici milioni di zecchini quasi in sei mesi. È difficile l'esprimere i vizj di questo Principe con dignità od anche con decenza. Tacito lo chiama un porco, ma sostituendo a quella parola grossolana una bellissima immagine "At. Vitellius, umbraculis hortorum abditus, ut ignava animalia, quibus si cibum suggeras, jacent torpentque, praeterita, instantia, futura pari oblivione dimiserat. Atque illum nemore Aricino desidem, et marcentem etc." Tacit. Stor. III 36. Sveton. in Vitell. c. 13. Dione Cassio l. LXV p. 1062.
(271) La morte di Elvidio Prisco e della virtuosa Eponina disonorò il regno di Vespasiano.
(272) Viaggio di Chardin nella Persia vol. III p. 293.
(273) L'uso d'innalzare gli schiavi alle cariche importanti dello Stato è più comune tra i Turchi che tra i Persiani. Nelle miserabili contrade della Georgia o della Circassia nascono i padroni della maggior parte dell'Oriente.
(274) Chardin dice che i viaggiatori europei hanno diffusa tra i Persiani una certa idea della libertà e moderazione de' nostri Governi; essi hanno fatto loro un pessimo uffizio.
(275) Citavano essi l'esempio di Scipione e di Catone.
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