Siccome egli non potea esser sincero verso alcuno di essi, così forse ebbe idea d'ingannarli ambidue; ma pure spinse tanto oltre la sua ipocrisia fino ad attestar questa sua intenzione nelle memorie della sua vita.
(383) Ved. Stor. Aug. p. 65.
(384) Quest'usanza, inventata da Commodo, divenne utilissima a Severo. Trovò a Roma i figli di quasi tutti gli aderenti dei suoi rivali, e se ne servì più d'una volta per intimorire e per sedurre i loro genitori.
(385) Erodian. l. III p. 96. Stor. Aug. p. 67, 68.
(386) Stor. Aug. pag. 84. Sparziano ha riferita tutta intera questa lettera.
(387) Si consulti il III libro di Erodiano, ed il LXIV di Dione Cassio.
(388) Dione, 1. LXXV p. 1261.
(389) Dione 1. LXXV p. 1261. Erodiano 1. III p. 110. Stor.Aug. p. 68. La battaglia seguì nella pianura di Trevoux a tre o quattro leghe da Lione. Vedi Tillemont tom. III p. 406. Nota 18.
(390) Montesquieu. Consider. sulla grandezza e decadenza dei Romani cap. XII.
(391) Molti di questi, come si può supporre, erano piccoli vascelli scoperti; alcuni per altro erano galere a due, e poche altre a tre ordini di remi.
(392) L'ingegnere si chiamava Prisco. La sua abilità gli salvò la vita, e fu preso al servizio del vincitore. Per li fatti particolari dell'assedio V. Dione Cassio 1. LXXV p. 1251 ed Erodiano 1. III p. 95. Per la teoria poi vedi l'immaginante Cav. Folard e Polibio, tom. I p. 76.
(393) Non ostante l'autorità di Sparziano e di alcuni Greci moderni, possiamo essere certi, per l'asserzione di Dione e di Erodiano, che Bisanzio giaceva in uno stato di rovina molti anni dopo la morte di Severo.
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