(406) Uno degli atti più crudeli ed arditi del suo dispotismo fu la castrazione di cento liberi Romani, alcuni di essi maritati, ed anche padri di famiglia; e questo solamente acciocchè la figlia, nel suo matrimonio con il giovane Imperatore, potesse essere corteggiata da un treno di eunuchi degno di una Regina orientale. Dione 1. LXXVI p. 1271.
(407) Dione 1. LXXVI p. 1274 Erodiano 1. III p. 188-190. Il Gramatico di Alessandria pare, secondo il solito, molto più istruito di questo misterioso affare, e più certo della colpa di Plauziano, di quel che se ne mostri il Senatore.
(408) Appiano in Proem.
(409) Dione Cassio par che abbia scritto con la sola mira di unire queste opinioni in un sistema storico. Le Pandette mostrano con quanta assiduità i giureconsulti lavoravano per sostenere la prerogativa imperiale.
(410) Stor. Aug. p. 71 Omnia. fui, et nihil expedit.
(411) Dione Cassio 1. LXXVI p. 1284.
(412) Verso l'anno 186. Tillemont è miseramente imbarazzato per ispiegare un passo di Dione nel quale l'Imperatrice Faustina, morta l'anno 175, viene introdotta come una che ha contribuito al matrimonio di Severo e di Giulia l. LXXIV p. 1243. Questo dotto compilatore non si rammentò, che Dione non riferisce un fatto reale, ma un sogno di Severo; ed i sogni non sono circoscritti da' confini di tempo o di luogo. Tillemont s'immaginò egli che i matrimonj si consumassero nel tempio di Venere in Roma? Stor. degl'Imperatori, tom. III p. 389, Nota 6.
(413) Stor. Aug. p. 65.
(414) Stor. Aug. p. 85.
(415) Dione Cassio l. LXXVII. p. 1304. 1314.
| |
Romani Imperatore Regina Dione Erodiano Gramatico Alessandria Plauziano Senatore Appiano Proem Dione Cassio Pandette Stor Omnia Dione Cassio Dione Imperatrice Faustina Severo Giulia Dione Severo Venere Roma Imperatori Nota Stor Stor Dione Cassio
|