)
(469) Il credulo compilatore della sua vita è inclinato ancor esso a credere che i suoi vizj possano essere stati esagerati. Stor. Aug. p. 111.
(470) Dione l. LXXIX. p, 105. Erodiano l. V p. 195, 201. Stor. Aug. p. 1365. L'ultimo di questi Storici pare che abbia seguito i migliori autori nel racconto della rivoluzione.
(471) L'epoca della morte di Elagabalo, e dell'avvenimento di Alessandro, ha esercitata l'erudizione e la sagacità di Pagi, di Tillemont, di Valsecchi, di Vignoli, e di Torre Vescovo di Adria. Questo punto di Storia è per vero dire oscurissimo; ma io mi attengo all'autorità di Dione, il cui calcolo è evidente, ed il testo non può essere corrotto, giacchè Xifilino, Zonara, e Cedreno si accordano tutti con lui. Elagabalo regnò tre anni, nove mesi e quattro giorni dopo la sua vittoria contro Macrino, e fu ucciso il 10 Marzo 222. Ma che direm noi leggendo sopra autentiche medaglie il quinto anno della sua potestà tribunizia? Replicheremo con il dotto Valsecchi, che non si ebbe riguardo alcuno all'usurpazione di Macrino, e che il figlio di Caracalla datò il suo regno dalla morte del padre. Dopo avere risoluto questa grande difficoltà è facile sciogliere e recidere gli altri nodi della questione.
(472) Stor. Aug. p. 114. Con una precipitazione tanto straordinaria il Senato aveva idea di distruggere le speranze dei pretendenti e di prevenire le fazioni degli eserciti.
(473) "Se la natura fosse stata liberale fino a darci l'esistenza senza il soccorso delle donne, noi saremmo liberi da una compagnia molto importuna". Così si espresse Metello Numidico il censore dinanzi al popolo romano; ed aggiunse che il matrimonio dovea considerarsi come il sacrifizio di un piacere particolare ad un pubblico dovere.
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