Il Sig. Moile, critico giudizioso, conobbe e sostenne contro Prideaux suo zio l'antichità del Profeta persiano. Vedi le sue opere, Vol. II.
(593) Quell'antico idioma fu chiamato Zend. Il linguaggio dei commentarj, Pehlvi, benchè molto più moderno, non è però da molti secoli in poi una lingua viva. Questo fatto solo (se fosse autentico) basterebbe a provare l'antichità di quegli scritti, che il sig. d'Anquetil ha portati in Europa, e tradotti in francese.
(594) Hyde. De Relig. vet. Persar. c. 21.
(595) Io ho tratto questo ragguaglio principalmente dal Zendavesta del Sig. d'Anquetil, e dal Sadder annesso al trattato di Hyde. Conviene confessare per altro, che la studiata oscurità di un Profeta, lo stile figurato degli Orientali, e l'alterazione di una traduzione francese o latina, possono avermi indotto in qualche errore od in qualche eresia nel fare il compendio della teologia persiana.
(596) I Persiani moderni (ed il Sadder in qualche parte) riconoscono Ormusd per prima ed onnipotente cagione, mentre degradano Ahriman come spirito inferiore e ribelle. Il desiderio di adulare i Maomettani può aver contribuito a raffinare il loro sistema teologico.
(597) Erodoto l. I. 131. Ma il D. Prideaux crede, e con ragione, che l'uso dei tempj fosse poi permesso nella religione dei Magi.
(598) Hide de relig. Pers. Nonostante tutte le loro distinzioni e proteste, che sembrano abbastanza sincere, i Maomettani loro tiranni gli hanno costantemente accusati quali idolatri adoratori del fuoco.
(599) Vedi il Sadder, la più piccola parte del quale consiste in precetti morali.
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