(690) Caesar, de Bell. Gall. VI. 23.
(691) Minuunt controversias, è una espressione di Cesare.
(692) Reges ex nobilitate, duces ex virtute sumunt. Tacit. German. 7.
(693) Cluver. Germ. Ant. l. I. c. 38.
(694) Caesar. VI 22. Tacit. Germ. 26.
(695) Tacit. Germ. 7.
(696) Tacit. Germ. 13, 14.
(697) Esprit des loix l. XXX c. 3. La brillante immagine di Montesquieu è però corretta dal semplice e freddo ragionamento dell'Abate di Mably. Osservazioni sulla storia di Francia tomo. I p. 556.
(698) Gaudent muneribus, sed nec data imputant, nec acceptis obligantur. Tacit. Germ. c. 21.
(699) L'adultera veniva frustata pel villaggio. Nè la ricchezza o la beltà potevano inspirar compassione, o procurarle un secondo marito. Ivi, 18, 19.
(700) Ovidio impiega dugento versi nella ricerca dei luoghi più propizi all'amore. Soprattutto egli considera il teatro come il più adatto a riunire le bellezze di Roma o indurle alla tenerezza ed alla sensualità.
(701) Tacit. Stor. IV 61, 65.
(702) I doni nuziali consistevano in bovi, cavalli ed armi. Vedi Germ. c. 18. Tacito è alquanto pomposo su questo soggetto.
(703) La mutazione di exigere in exugere è una correzione eccellente.
(704) Tacit. Germ. c. 7. Plutarco in Mario. Prima che le vedove dei Teutoni si distruggessero da se stesse con i loro figli, si erano offerte a rendersi, con il patto di esser ricevute come schiave delle Vestali.
(705) Tacito ha impiegato poche righe, e Cluverio cento ventiquattro pagine su questo oscuro soggetto. Il primo ritrova nella Germania gli Dei della Grecia e di Roma.
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