LXVII p. 1350.
(816) Questa etimologia, molto diversa da quelle che divertono l'immaginazione dei dotti, è conservata da Asinio Quadrato, Storico originale, citato da Agatia, I c. 5.
(817) Gli Svevi impegnarono Cesare in questa maniera, e le loro operazioni meritarono l'approvazione del vincitore.
(818) Stor. Aug. p. 215, 216. Dexippo nell'Excerpta Legationum, p. 8. Hieronym. Cron. Orosio VII 22.
(819) Zosimo l. I, p. 34.
(820) Aurel. Vittore in Gallieno e Probo. I suoi lamenti sperano un insolito ardore di libertà.
(821) Zonara, l. XII p. 631.
(822) Uno dei Vittori lo chiama Re dei Marcomanni, l'altro dei Germani.
(823) Vedi Tillemont Stor. degl'Imperat. tom. 3 pag. 398, ec.
(824) Vedi le vite di Claudio, Aureliano e Probo nella Storia Augusta.
(825) Nell'originale "Minonore". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(826) È quasi una mezza lega in larghezza. Storia genealogica dei Tartari, p. 598.
(827) Vedi M. de Peyssonel, ch'era stato Console francese a Caffa, nelle sue Osservazioni sui Popoli barbari, che hanno abitato sulle rive del Danubio.
(828) Euripide nell'Ifigenia in Tauride.
(829) Strabone l. VII p. 309. I primi Re del Bosforo furono alleati di Atene.
(830) Appiano in Mitridate.
(831) Fu soggiogato dalle armi di Agrippa. Orosio VI, 21. Eutropio VII, 9. I Romani una volta s'innoltrarono dentro, a tre giornate di marcia dal Tanai. Tacit. Annal. XII 17.
(832) Vedi il Toxaris di Luciano, se diamo fede alla sincerità, ed alla virtù dello Scita, che riferisce una gran guerra della sua nazione contro i Re del Bosforo.
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