(833) Zosimo. l. I. p. 28.
(834) Strabone, l. XI. Tacito, Stor. III. 47. Si nominavano Camarae.
(835) Vedi una descrizione molto naturale della navigazione dell'Eusino nella XVI lettera di Tournefort.
(836) Arriano pone la guarnigione di frontiera a Dioscurias, o Sebastopoli, quarantaquattro miglia all'oriente di Pizio. La guarnigione di Fasi era al suo tempo composta di soli quattrocento pedoni. Vedi il Periplo dell'Eusino.
(837) Zosimo, l. I p. 30.
(838) Arriano (in Periplo Maris Euxini p. 130) assegna la distanza di 2610 stadj.
(839) Senofonte, Anabasis l. IV, p. 348. Ediz. Hutchinson.
(840) Arriano, p. 129. L'osservazione generale è di Tournefort.
(841) Vedi un'epistola di Gregorio Taumaturgo Vescovo di Neocesarea, citato da Mascovio. V, 37.
(842) Zosimo l. I, p. 32 33.
(843) Itiner. Hierosolym. 572. Vesseling.
(844) Zosim. lib. I, p. 32, 33.
(845) Egli assediò la città con 400 galere, 150000 pedoni, e con numerosa cavalleria. Vedi Plutarco in Lucul. Appian. in Mitrid. Cicerone pro lege Manilia c. 8.
(846) Strabone l. XII p. 573.
(847) Pocock, descrizione dell'Oriente, l. II c. 23 24.
(848) Zosimo, l. I, p. 33.
(849) Sincello riferisce una storia non intelligibile del principe Odenato il quale disfece i Goti, e fu ucciso dal principe Odenato.
(850) Viaggi di Chardin, Tom. I p. 45. Egli fece vela coi Turchi da Costantinopoli a Caffa.
(851) Sincello, p. 382, parla di questa spedizione, come intrapresa dagli Eruli.
(852) Strabone, L. XV, p. 495.
(853) Plinio, Stor. Nat. III.
(854) Stor. Aug. p. 181. Vittore, cap.
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