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      Ai loro consigli, che governavano la debolezza del suo sesso, essa imputò la colpa dell'ostinata sua resistenza, e sopra le loro teste cader fece la vendetta del crudele Aureliano. La fama di Longino, che fu incluso tra le numerose, e forse innocenti vittime del di lei timore, sopravviverà a quella della Regina, che lo tradì, o del tiranno che lo condannò. La dottrina e l'ingegno erano incapaci di muovere un feroce ed ignorante soldato, ma aveano servito ad elevare ed armonizzare l'animo di Longino. Senza mandare un gemito, seguì egli tranquillamente il carnefice, compiangendo la sua infelice Sovrana, e consolando gli afflitti suoi amici75.
      Nel ritornare dalla conquista dell'Oriente, avea Aureliano già attraversato lo Stretto che divide l'Europa dall'Asia, quando fu irritato dalla notizia che i cittadini di Palmira aveano trucidato il Governatore e la guarnigione da esso ivi lasciata, ed inalberata di nuovo l'insegna della ribellione. Senza deliberare un momento egli volse un'altra volta la faccia verso la Siria. Antiochia fu spaventata dalla rapida di lui marcia, e la misera città di Palmira provò l'irresistibile peso del suo risentimento. Abbiamo una lettera di Aureliano medesimo, nella quale egli confessa76, che i vecchi, le donne, i fanciulli e gli agricoltori furono involti in quella terribile esecuzione, la quale avrebbe dovuto ristringersi ai soli armati ribelli; e benchè il suo principale interesse sembri diretto al ristauramento di un tempio del Sole, egli mostra qualche compassione pel rimanente dei Palmireni, ai quali concede la permissione di rifabbricare ed abitare la loro città. Ma è più facile distruggere che ristaurare.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





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