Pagina (61/377)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si stimarono assai felici di comprare con la restituzione di tutte le loro prede la permissione di un sicuro ritorno. Tentarono essi di eludere quell'articolo del trattato. Il loro castigo fu immediato e terribile131. Ma di tutti gl'invasori della Gallia, i pių formidabili erano i Ligj, nazione lontana, che possedeva un vasto dominio sulle frontiere della Polonia e della Slesia132. Tra questi gli Arj tenevano il primo posto pel loro numero e per la loro fierezza. "Gli Arj" (cosė sono essi descritti dall'energia di Tacito) procurano di accrescere con l'arte e colle circostanze del tempo il natural terrore della loro fierezza. Neri sono gli scudi loro, e tinti di nero i lor corpi. Scelgono per combattere l'ora pių oscura della notte. Il lor esercito si avanza coperto quasi da un'ombra funerea133; e trova di rado un nemico capace di sestenere un sė strano aspetto ed infernale. Gli occhi sono i primi di tutti i sensi ad esser vinti in battaglia134." Pure le armi e la disciplina dei Romani facilmente sconfissero quegli orridi spettri. I Ligj furon disfatti in un generale combattimento, e Sennone, il pių rinomato dei loro capi, cadde vivo nelle mani di Probo. Questo prudente Imperatore non volendo ridurre un popolo coraggioso alla disperazione, gli accordō una capitolazione onorevole, e gli permise di ritornar sicuramente al suo nativo paese. Ma le perdite, che i Ligj soffersero nella marcia, nella battaglia e nella ritirata abbatterono il potere della nazione; nč il nome loro si trova pių ripetuto nella storia della Germania o dell'Impero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





Gallia Ligj Polonia Slesia Arj Arj Tacito Pure Romani Ligj Sennone Probo Imperatore Ligj Germania Impero