L'Imperatore li disperse per tutte le Province, e distribuì questo pericoloso rinforzo in piccole bande, ciascuna di cinquanta o sessanta uomini fra le truppe nazionali; procurando giudiziosamente che fosse sensibile, ma non visibile l'aiuto, che la Repubblica traeva dai Barbari141. Era questo divenuto ormai necessario. I molli abitatori dell'Italia e delle Province interne non potevano più sostenere il peso delle armi. Le robuste nazioni situate sulle frontiere del Reno e del Danubio davano ancora animi e corpi adattati alle fatiche del campo; ma una continua serie di guerre avea a poco a poco diminuito il lor numero. La rarità dei matrimonj, o la rovina dell'agricoltura, s'opponevano ai principj della popolazione, e distruggevano non solo la forza delle generazioni presenti, ma toglievano la speranza ancora delle future. La sapienza di Probo abbracciò il vasto ed utile disegno di ripopolare l'esauste frontiere con nuove colonie di Barbari schiavi o fuggitivi, ai quali egli diede e terreno e bestiami, ed istrumenti di agricoltura, ed ogni incoraggiamento che potesse impegnarli ad allevare una razza di soldati pel servizio della Repubblica. Egli trasferì un considerabil corpo di Vandali nella Britannia, e probabilmente nella Provincia di Cambridge142.143 L'impossibilità della fuga fece che si adattassero alla loro situazione, e nelle susseguenti turbolenze di quell'isola si mostrarono fedelissimi sudditi dello Stato144. Un gran numero di Franchi e di Gepidi fu stabilito sulle rive del Danubio e del Reno.
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