I Cesari nel sublime lor posto, rispettavano la Maestà degl'Imperatori, ed i tre più giovani Principi invariabilmente riconobbero colla loro gratitudine ed ubbidienza il comun padre delle loro fortune. La sospettosa gelosia della potenza non trovò luogo fra loro, e la singolar felicità della loro unione è stata paragonata ad un coro di musici, la cui armonia era regolata e conservata dall'abil mano del primo Artista221.
Questo importante progetto non fu posto in esecuzione se non sei anni in circa dopo l'associazione di Massimiano, e non era stato quell'intervallo di tempo mancante di memorabili avvenimenti. Ma noi abbiamo preferito, in grazia della chiarezza, di prima descrivere la perfetta forma del governo di Diocleziano, e dopo di riferire le azioni del suo Regno, seguitando piuttosto il naturale ordine degli eventi, che le date di una incertissima cronologia.
La prima impresa di Massimiano, benchè sia brevemente riferita dai nostri imperfetti Scrittori, merita per la sua singolarità di esser rammentata in una storia dei costumi degli uomini. Egli soggiogò i contadini della Gallia, i quali sotto la denominazione di Bagaudi222, eransi sollevati in una general sedizione, molto simile a quelle, che nel quartodecimo secolo afflissero successivamente la Francia e l'Inghilterra223. Sembra, che molte di quelle istituzioni, che facilmente si riferiscono al sistema feudale, sieno derivate dai barbari Celti. Quando Cesare soggiogò i Galli, era già quella numerosa nazione divisa in tre ordini di persone, clero, nobiltà e plebe.
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