Rappresentarono essi a Costantino, che non contento di eseguir tutti i doveri di un Comandante, egli aveva esposta la propria persona con un eccesso di valore, che quasi degenerava in temeritą; e lo scongiurarono ad aver pił riguardo in avvenire alla conservazione di una vita, da cui dipendeva la salute di Roma e dell'Impero390.
Mentre Costantino segnalava la sua condotta e il suo valore nel campo, il Sovrano d'Italia pareva insensibile alle calamitą ed ai pericoli di una guerra civile, che infuriava nel cuore de' suoi dominj. L'unica occupazione di Massenzio era sempre il piacere. Celando, e tentando almeno di celare alla cognizione del pubblico le disgrazie delle sue armi391, si lusingava con una vana fiducia, la quale differiva i rimedi del male che si avvicinava, senza differire il male medesimo392. Appena i rapidi progressi di Costantino giugnevano a risvegliarlo da questa fatal sicurezza393; egli si dava a credere, che la sua ben nota liberalitą, e la maestą del nome Romano, che l'aveva gią liberato da due altre invasioni, coll'istessa facilitą dissiperebbe anche la ribelle armata della Gallia. Gli Uffiziali di esperienza e di abilitą, che avevan servito sotto il comando di Massimiano, furon finalmente costretti di far sapere all'effeminato figliuolo di lui l'imminente pericolo, a cui si era egli ridotto, e di mostrargli con una libertą, che lo sorprese nel tempo stesso e lo convinse, la necessitą di prevenire la sua rovina, usando con vigoroso sforzo il potere che gli restava.
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