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      Vi sono alcune obbiezioni contro l'autoritą di Mosč e de' Profeti, che si presentano troppo facilmente ad uno scettico, quantunque possan derivare solamente dall'ignoranza, in cui siamo della remota antichitą, e dalla nostra incapacitą di formare un adeguato giudizio della divina economia. Queste obbiezioni furono con impegno abbracciate, e con ugual protervia sostenute dalla vana scienza dei Gnostici468. Poichč questi eretici erano per la maggior parte alieni dai piaceri del senso, bruscamente attaccavano la poligamia de' Patriarchi, le galanterie di David, ed il serraglio di Salomone. Non sapevano come poter conciliar la conquista della terra di Canaan, e l'inesorata estirpazione de' nativi abitanti di quella, colle nozioni comuni di umanitą e di giustizia. Ma quando poi esaminavano la sanguinosa lista dell'uccisioni, dell'esecuzioni e delle stragi, che macchiano quasi ogni pagina degli annali Giudaici, venivano in cognizione, che i Barbari della Palestina dimostrato avevano anche verso i loro nazionali ed amici tanta compassione, quanta ne avevano esercitata verso i loro idolatri nemici469. Da' settarj della legge passando alla legge medesima, asserivano esser impossibile, che una religione consistente solo in sanguinosi sacrifizi ed in vane cerimonie, della quale i premj ed i gastighi eran tutti di una natura carnale e temporale, inspirasse l'amore della virtł, o raffrenasse l'impeto delle passioni. Il racconto, che fa Mosč della creazione e della caduta dell'uomo, trattavasi con profana derisione dai Gnostici, che non volevano sentir con pazienza parlare del riposo della Divinitą dopo l'opera di sei giorni, nč della costa d'Adamo, del giardino d'Eden, degli alberi della vita e della scienza, del serpente che parla, del frutto vietato, e della condanna eterna, pronunziata contro la specie umana per la venial colpa de' primi progenitori470. I Gnostici empiamente rappresentavano il Dio d'Israele come un ente sottoposto alla passione ed all'errore, capriccioso ne' suoi favori, implacabile nello sdegno, e bassamente geloso del superstizioso suo culto, e che limitava la sua parzial providenza ad un solo popolo, ed alla transitoria vita presente.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





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